martedì, dicembre 05, 2006

Puzza di Grosse Koalition

Cari Bloggers,

la manifestazione della CdL porta con se degli strascichi polemici, soprattutto per lo strappo dell'UDC di Casini, che ha preferito manifestare a Palermo ufficializzando l'uscita dalla coalizione del centro-destra.

Berlusconi ha invitato più o meno bonariamente il figliol prodigo a tornare a casa, ma evidentemente il vitello non è abbastanza grasso per convincere Casini&Co: "[...] ormai la Cdl non ha più senso per cui i vertici li facciano loro, li facciano Berlusconi, Fini e Bossi. Il ritualismo della Casa delle libertà, quello dei vertici così come quello del palco di San Giovanni, per me fa parte del passato e non di una prospettiva politica del presente".

Prodi tutto contento dichiara: "Noto solo che le divisioni dovevano essere in casa nostra..."

Purtroppo quello che a prima vista sembra la fine della CdL, è in realtà una trappola mortale per Prodi.
Mastella al margine del convegno sulla legalità in corso a Vicenza :"Voglio lanciare un appello a tutti quelli che hanno una fede democristiana a concordare le modalità della nuova legge elettorale e poi, senza primazìe, ma con diritti uguali e paritari per tutti, a presentarci assieme alle europee, al prossimo appuntamento elettorale" "Un appello che va da Pizza, a Rotondi, se ci stanno, a Pomicino, a Fiori e altri, e con l'Udc di Casini e anche con Follini, se è d'accordo, a presentarci assieme alle europee, al prossimo appuntamento elettorale".

Tradotto in italiano: "ricreiamo la vecchia DC, misuriamo le nostre forze alle prossime elezioni europee e se i numeri ci daranno ragione, mandiamo in pensione il Mortadella e aff....Bertinotti e Bossi. Ci rifidanziamo con Berlusconi e vivremo tutti felici e contenti. D'Alema, Rutelli e Fini? Saranno le damigelle d'onore!"

L'unica speranza è che il governo Prodi, approvata la Finanziaria, tiri fuori le palle e realizzi immediatamente una serie di riforme, in primis quella sul conflitto di interessi e poi via via tutte le liberalizzazioni.

Abbiamo capito: prepariamoci al ritorno della "Balena bianca" :-(

6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

"Le scorciatoie attraverso le vie giudiziarie, le scorciatoie attraverso i colpi di piazza, le scorciatoie attraverso i colpi di pistola non fanno parte di una democrazia"
(Silvio Berlusconi, dopo la grande manifestazione della Cgil con 3 milioni di lavoratori contro la riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, 26 marzo 2002)

"Tre milioni di lavoratori sono scesi in piazza contro la finanziaria? Io penso a quei 20 milioni di lavoratori che sono rimasti a casa"
(Silvio Berlusconi, 15 ottobre 1994)

1:22 AM  
Anonymous Anonimo said...

Vabbè...
Bisogna sempre criticare Berlusconi... Bisogna sempre parlare male del governo di Centro-destra...
Non sono un sostenitore del Cavaliere, però qui ci siamo dimenticati che le manifestazioni sono lo specchio di un paese libero e democratico.
Se il popolo di destra ritiene giusto manifestare (Aggiungo che una manifestazione come quella di sabato la sinistra se la scorda in fatto di ordine e rispetto della città) che lo faccia...
Però non venitemi a dire che il Governo attuale in 100gg abbia fatto grandi cose...
Bersani? se lo sono inculati a colazione a pranazo e a cena, poi gli hanno dato i soldi per un "Taxi" (come si fa con le Puttane) per tornare a casa(e mi sa che anche li se lo sono inculati)
Finanziaria? disastrosa
Indulto? fate voi!

Lo slogan di tutti i governi è da sempre: FUTTE FUTTE CHE DIU PERDUNA A TUTTE...
e noi?
ciao
Giuseppe Roma

10:49 AM  
Anonymous Anonimo said...

"Quando sento le cose dette in piazza dai sindacati, capisco come nascevano le purghe staliniane".
(Silvio Berlusconi dopo la manifestazione sindacale contro la riforma delle pensioni annunciata dal suo primo governo, 23 novembre 1994).

"I 700 mila - perché non erano di più - della manifestazione dell'altro giorno non sapevano che i colpi di piazza sono contro la democrazia. Certo, c'era tanta gente che faceva una scampagnata per il semplice motivo che è stato loro offerto un viaggio gratis, la colazione gratis. Oppure sono venuti a Roma per visitare i musei la domenica pomeriggio".
(Silvio Berlusconi, dopo la manifestazione di 3 milioni di lavoratori indetta dalla Cgil di Sergio Cofferati al Circo Massimo a Roma contro la riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, 26 marzo 2002).

2:53 PM  
Anonymous Anonimo said...

NON HO TEMPO PER COMMENTI INERENTI L'ARTICOLO DI BLOCHIN..MA ALMENO NON SCRIVO CAZZATE CHE NON C'ENTRANO NULLA COME COLORO CHE MI HANNO PRECEDUTO

7:44 PM  
Anonymous Anonimo said...

Il popolo di sinistra si aspettava un cambiamento rispetto all'andazzo precedente. Il che non è avvenuto. Ma ciò non costituisce un complimento per il precedente governo. Siamo passati da una moglie che ci cornificava ad una che se la fa con gli altri!

4:29 PM  
Anonymous Anonimo said...

Sono arrivati. sono in piazza. e non sono pochi, come si poteva sperare, credere, pensare, sono tanti. e non sono fannulloni in gita premio. non sono bande di professionisti, commercialisti, piccoli industriali del bresciano, sciampiste. sono popolo, sono gente.

sono il popolo degli anti. omofobi, razzisti, maschilisti.

"Prodi Zingaro"
"Luxuria pisciati addosso"
"Prodi boia Luxuria è la tua troia"
"Pontida ce l'abbiamo duro"

il popolo che fa i caroselli con i vestiti da sposa, tutti maschi, che prende in giro i matrimoni dei gay. il popolo che salda chiesa e caserma. il popolo la cui sessualità è la fenech ed il cui umorismo è alvaro vitali. il popolo che scoreggia contento in prime time.

Ed alla testa di questi italiani i terminali "politici" di questa italia rurale, analfabeta; il campanile della lega, dove l'erba del vicino non è piu' verde perchè ci faccio pisciare il cane, l'orbace in naftalina di AN, dove l'erba del vicino non è più verde perchè al vicino gli ho spaccato la testa, ed il collante di tutto, il venditore di sè stesso, il circenses per tutti, dove l'erba del vicino non è più verde della mia perchè ci ho messo il tendone del grande fratello. abusivo.

Sia chiaro a questo punto che berlusconi non è l'anomalia. non è caduto dal cielo.
non è un marziano. certo i suoi se li è pasturati. se la DC in fondo amministrava questi italiani ma senza imporre alcuna cultura se non quella preesistente, conservandola, coltivandola, proteggendola, lui se li è tirati su bene anestetizzando ogni papilla mentale con gli hamburgher, si è massaggiato bene la pancia di quell'italia che fino ad allora, pur se controvoglia, condivideva l'idea che comunque i figli andavano fatti studiare e che il lavoro era una cosa seria. un italia che era sostanza, e che invece ora le figlie spera diventino veline e i figli spacciatori di bond fasulli. l'italia delle scorciatoie, l'italia dell'arrangiarsi sulla pelle degli altri. l'italia delle mafie, delle paure, dell'incultura, dell'analfabetismo, della delega emozionale al centravanti, l'italia dei biscardi.

Questa è la vera italia che ha sdoganato, altro che i fascisti. un italia che nulla ha da proporre se non i propri particolarismi, i propri egoismi. orgogliosa però dei propri vizi.

Come se don Abbondio anzichè essere confuso di fronte al Borromeo lo insultasse e lo facesse processare a perugia, dandogli del finocchio e dello spacciatore di droga.

Questi italiani che la domenica mattina vanno in chiesa,e sempre meno, vanno a lavare la macchina, vanno a puttane e non assicurano la colf, che prenderebbero a spingardate i migranti fuori dalle acque territoriali, che tirano su i figli come dei semidei preziosi cui tutto è concesso e nulla è negato, sempre in prima fila per difenderli, scrigno prezioso del loro genoma.

E questa italia finalmente a testa alta sfila. sfila contro. contro tutto ciò che è altro, diverso, futuro. e c'è. è tanta. l'italia in doppia fila. e ci dobbiamo fare i conti, con questo popolo; questo popolo che condivide con noi questi tempi duri, dove sarebbe necessario ci fosse responsabilità, coerenza, senso civico, collaborazione, coraggio, azzardo, apertura. ma mica per il sol dell'avvenire. ma per un paese normale, civile, serio. un paese senza soprusi, senza furbizie, senza camorre. un paese dove il diritto è certo, di cui si possa essere se non fieri ed orgogliosi almeno soddisfatti. un paese senza eroi, nel bene e nel male. magari noioso. ma solido.

Io non so da che parte andremo. certo la loro è facile, non comporta impegno, studio, lavoro. basta affidarsi alla corrente, dare retta al peggio che è nell'uomo, farsi pensare dagli altri. ma è anche la rovina, l'abiura di ogni civiltà.

scritto da: totem63
Inviato da: sissunchi

4:58 PM  

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