Addio Piergiorgio!
Cari Bloggers,
Piergiorgio Welby è passato a miglior vita.
Mai tale espressione è stata più appropriata: per mesi quest'uomo ha desiderato la morte come liberazione da una sofferenza senza fine, da una morte in vita. Il medico Mario Riccio ha praticato la prima eutanasia in Italia, assumendosene la piena responsabilità.
A lui, alla famiglia Welby e ai radicali che hanno seguito in prima persona la vicenda va tutta la nostra solidarietà.
Adesso la politica dovrà trovare delle risposte al tema dell'eutanasia, dell'accanimento terapeutico, del rispetto della volontà del paziente.
La domanda sorge spontanea: perchè chi si rivolge al sistema sanitario perchè vuole vivere, sconfiggere o semplicemente prevenire una malattia, viene spesso lasciato morire?
Pensiamo a chi richiede una banale colonscopìa, una mammografìa o una TAC e viene fatto aspettare consapevolmente per 6 mesi, giusto il tempo che il tumore riempia il corpo di metastasi.
Oppure a chi si presenta al pronto soccorso e vuoi per sovraffollamento, vuoi perchè il medico di turno è al bar o perchè manca il filo di sutura, muore dissanguato.
Contemporaneamente ci accaniamo a curare chi non ha più chance di guarigione, costringendo a vivere chi desidera la morte, nascondendoci dietro ad un finto rispetto della sacralità della vita.
Ammesso che il buon Dio abbia stabilito per ognuno di noi il giorno finale su questa terra, non andiamo forse contro la Sua volontà se intubiamo un cadavere mantenendo un corpo in vita anche un giorno in più del dovuto, causando solo sofferenza?
2 Comments:
Ognuno ha il diritto di vivere una vita degna di essere vissuta. E se arriva il momento, anche di morire con dignità. Io sono anche per l'eutanasia attiva per i malati terminali. Sergio
La cosa più vergognosa è che la chiesa abbia rifiutato i funerali a Welby mentre concede tutti i sacramenti ai cammorristi napoletani, ai mafiosi siciliani e quant'altro: omicidio, estorsione, strage ambientale? Fai una buona offerta alla parrocchia e tutto verrà perdonato!
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