giovedì, luglio 27, 2006

Indulto: l'insulto finale!

Cari Bloggers,
sta per concludersi la vergognosa faccenda dell'indulto e il grande Tonino Di Pietro sta lottando per salvare il salvabile. Purtroppo fino adesso si è riusciti a salvare solo le pene accessorie e l'usura, mentre il resto del pacchetto passerà probabilmente grazie alla complicità di tutto l'arco parlamentare, da Rifondazione Comunista a Forza Italia. In realtà immaginavo che sotto sotto ci fosse una simpatia particolare tra Bertinotti e Berlusconi, ma che si arrivasse a questo rapporto incestuoso non me lo sarei mai aspettato!

Altra novità: il ministro della (In)Giustizia Mastella minaccia le dimissioni.

Caro Ministro: se Lei dovesse dimettersi, sentirei tanto la Sua mancanza...

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Anche io ne sentirei la mancanza: quando avrei bisogno qualcuno da mandare affanculo!

4:50 PM  
Anonymous Anonimo said...

Tratto dall'Unità di oggi:
Se il provvedimento di clemenza, approvato con maggioranza qualificata come richiesto dalla Costituzione con 460 sì 94 no e 18 astenuti, attende ora all´esame del Senato (il presidente Marini ha detto che si potrebbe votare già sabato sera), non mancano coloro che chiedono, all´interno della stessa maggioranza, dei chiarimenti. Per il segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano, l´approvazione del provvedimento è un fatto positivo, anche se, conclude «si è aperta una ferita nella maggioranza, all'interno della quale ci sono delle culture molto conservatrici».

Per il presidente della Camera Fausto Bertinotti quella di oggi «è una bella giornata per le istituzioni: quando le istituzioni sono capaci di atti di clemenza dimostrano la loro forza democratica. Il via libera all'indulto è un fatto positivo anche per la cultura giuridica del Paese». Dario Franceschini, capogruppo dell'Ulivo alla Camera, attorniato dai giornalisti, spiega che sono «assolute sciocchezze quelle pronunciate su un patto scellerato fra Ulivo e Forza Italia: tutto è avvenuto alla luce del sole ed è stato necessario per raggiungere il quorum dei due terzi richiesto dalla Costituzione». Quanto all´ indulto appena approvato dice: «Abbiamo affrontato il provvedimento sapendo che è difficile da spiegare all' opinione pubblica. Ma c' è il grave problema delle condizioni inumane delle carceri e seppur è vero che bisogna scontare la pena, è altrettanto vero che lo Stato deve assicurare in esse delle condizioni umane. Siamo convinti di quello che abbiamo fatto - ha concluso Franceschini - è una scelta difficile da spiegare, ma necessaria».

È la volta di Oliviero Diliberto, segretario comunisti italiani a commentare l'astensione del suo gruppo al provvedimento di clemenza appena approvato: «Certo, sono contento che 20mila persone, prevalentemente povera gente, escano dal carcere perché sono sempre a favore di un provvedimento di clemenza. Ma se nell'indulto si mette anche il voto di scambio mafioso, allora non posso proprio votare a favore». Diliberto però garantisce: «Al Senato continueremo la nostra battaglia perché altrimenti come faccio a dire ai ragazzi di Locri che combattono contro al mafia che sono con loro? Io non ho votato a favore e quindi posso tornare a Locri».

A destra invece, è Pierferdinando Casini dell´Udc a commentare: «Se il ministro Di Pietro pensa davvero che ci sia stato un mercimonio dietro l'indulto, allora ha un solo gesto semplice e limpido da fare: si dimetta. Altrimenti ci sarà sempre il dubbio che abbia speculato sulla pelle dei detenuti».

All´interno del Governo il vicepremier Massimo D´Alema getta acqua sul fuoco: «Ognuno è libero di esprimere la propria opinione. È una questione che non riguarda né la maggioranza né il Governo. Tra l´altro è stato raggiunto il quorum con un ampio margine. Si tratta di una misura di carattere umanitario, secondo me giusta», ha precisato il vicepremier sottolineando di essere «sempre stato favorevole all'indulto».

E lui, Antonio Di Pietro, l´accusatore (e accusato) in questi tre giorni che hanno preceduto l´approvazione? «Non è stata una sconfitta. Semmai si è trattata di una sconfitta all'interno del Paese legale ma invece una vittoria all'interno del Paese reale» ha detto a caldo di Antonio Di Pietro che ha poi rincarato la dose: «Questo indulto è stato un voto di scambio politico-parlamentare con cui l'Unione ha svenduto la propria dignità politica cedendo al ricatto della Cdl e, in particolare, di Fi. Hanno votato un provvedimento per i corrotti, i corruttori e per il voto di scambio ai mafiosi. Ma c'è la stragrande maggioranza dei cittadini che ritiene ingiustificato il provvedimento e comunque fino all'ultimo giorno e fino all'ultimo voto continueremo la nostra battaglia anche al Senato».

La retorica dei nostri parlamentari parla da se!

Forza Di Pietro!!

4:56 PM  
Anonymous Anonimo said...

L’italiano medio ruba le tartarughe,
l’italiano medio non vuole problemi,
l’italiano medio i problemi preferisce lasciarli a BorsellinoFalconeAmbrosoli, che se si facevano i c..o loro erano ancora vivi,
l’italiano medio quando è cliente vuole le liberalizzazioni,
l’italiano medio quando è industriale vuole i monopoli,
l’italiano medio se può evade le tasse,
l’italiano medio critica chi evade le tasse (lui lo fa per necessità),
l’italiano medio ama la famiglia e tiene la casa pulita,
l’italiano medio vuole uno stipendio, una laurea e un lavoro statale,
l’italiano medio è abusivo e condonista (sempre per necessità),
l’italiano medio diventa feroce, molto feroce, se gli tocchi i soldi,
l’italiano medio è buonista in pubblico e razzista in privato,
l’italiano medio si lava il c..o, ma non ha il depuratore,
l’italiano medio ha ogni diritto e nessun dovere,
l’italiano medio parcheggia in seconda fila e se protesti si inc..za,
l’italiano medio è mafioso dentro,
l’italiano medio ha sempre un amico che gli fa un favore,
l’italiano medio deve sempre ricambiare un favore,
l’italiano medio sceglie come rappresentanti altri italiani medi,
l’italiano medio induce pesantezza di stomaco e diarrea,
l’italiano medio considera privata la proprietà pubblica e, per questo, rubare al pubblico non è reato,
l’italiano medio è maggioranza assoluta nel nostro Paese,
l’italiano medio gli intellettuali li vuole organici al sistema,
l’italiano medio i giornalisti li vuole servi,
l’italiano medio i politici li vuole medi,
l’italiano medio è semilibero, lo sa e gli va bene così,
l’italiano medio è un povero cristo che ruba a sé stesso e al suo Paese e non lo sa.

Postato da Beppe Grillo il 27.07.06 17:05 | Muro del pianto |

6:09 PM  
Anonymous Anonimo said...

Carta Canta di Marco Travaglio di oggi:

"Il patto scellerato di Berlusconi per ottenere la Cirielli in cambio del sì alla Lega sull'ordinamento è stato rispettato" (Massimo Brutti, Ds, 5 luglio 2005).

"Ostruzionismo durissimo al Senato contro la riforma, il preannuncio di 'azzerare del tutto' l'ordinamento giudiziario di Castelli una volta tornati al governo, ironia sulla Cirielli ('Certo che accorcia i tempi dei processi, perché li cancella definitivamente'). Il responsabile Giustizia diessino Massimo Brutti insiste: 'Forza Italia ha proposto un patto scellerato alla Lega: ordinamento in cambio della salva-Previti. Al Senato proseguiremo nel nostro ostruzionismo senza indietreggiare di un millimetro perché questa è una legge ingiusta. La salva- Previti garantisce l'impunità agli autori di gravi reati. Potrebbero ribattezzarla la legge Houdini dal nome del mago che faceva scomparire cose e persone'..." (da la Repubblica, 28-6-2005).

"Il do ut des si sta concludendo. Un accordo del genere è uno scandalo. La legge farà saltare decine di migliaia di processi e manderà liberi i responsabili di reati odiosi come l'usura e garantirà l'impunità ai corrotti" (Massimo Brutti, Ds, la Repubblica, 25 giugno 2005).

"Dallo sconto di pena dell'indulto sono esclusi i reati più gravi, alcuni delitti contro le persone come la violenza sessuale e la tratta di esseri umani, delitti che colpiscono l'ordine democratico come il terrorismo e la mafia, il sequestro di persona a scopo di rapina o estorsione, i reati di pedofilia... I reati contro la pubblica amministrazione, quelli finanziari, e i fatti di corruzione non hanno la stessa forza offensiva dei reati precedenti" (Massimo Brutti, Ds, la Repubblica, 24 luglio 2006).

(28 luglio 2006)

5:30 PM  

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